1909 NASCE LA PRIMA PUBBLICA ASSISTENZA DI SIGNA
di Boreno Borsari

Era una serena e fresca notata di primavera. La temperatura minima superava di poco gli otto gradi centigradi. Il vento era quasi assente. Quando verso le tre della notte del 15 aprile 1909 il quartiere della Costa, immerso in un sonno profondo, venne bruscamente svegliato da un forte boato.
Il Corriere della Sera del 16 aprile 1909 raccontava così quei monenti: L’urto è stato terribile. Cinque carri sono stati lanciati in aria, si sono sfasciati, sovrapposti. Il fragore è stato così intenso che è stato avvertito in paese e si è creduto ad una scossa di terremoto. L’oscurità era profonda e dalle macerie uscivano lamenti e
grida invocanti soccorso. Il personale della stazione, terrorizzato, ha fatto suonare le campane dell’Oratorio del Beatino per chiamare la popolazione”. 
Cosa era successo? Verso le tre di notte un treno merci fermo alla stazione di Signa (allora era in Via Cavalcanti) venne tamponato violentemente da un altro treno merci proveniente da Livorno. L’urto tremendo provocò due morti e e diversi feriti. I soccorsi furono improvvisati ed avvennero con molto ritardo. Tra i primi a prodigarsi vi fu il dottor Federigo Bolognini, medico condotto che operava anche in Signa e più tardi venne in aiuto anche il dottor Ciampi della Misericordia della Lastra a Signa. Per trasportare i feriti all’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze arrivò verso le 5, quasi due ore dopo, un vagone dalla stazione fiorentina.
L’improvvisazione, il ritardo e la mancanza di un punto di soccorso in Signa provocarono sgomento nella popolazione. Il consiglio comunale si riunì su iniziativa del consigliere Francalanci per discutere una interpellanza nella quale si chiedeva che il comune si dotasse di un carro-lettiga per i bisogni della popolazione e proponeva nello stesso atto di costituire nel comune una pubblica assistenza.
Dopo numerose riunioni tra le varie associazioni e istituzioni comunali Il 31 agosto 1909 si compì l’atto più importante. Presso la Società Donizetti l’assemblea dei soci approvò la costituzione e lo statuto dell’associazione. 
L’articolo uno stabiliva che veniva: “costituita in Signa una società umanitaria civile di Pubblica Assistenza, la quale assume la denominazione di Associazione di Pubblica Assistenza in Signa”. Lo statuto recava in calce la firma del segretario Pietro Giorgetti e del presidente Italo Baldinotti.
La Pubblica Assistenza andò ad insediarsi nel sottosuolo della Società Ricreativa G. Donizetti allora in Via V. Emanuele (oggi Via Mazzini).
I militi vennero istruiti attraverso corsi tenuti dal dottor Federico Bolognini e nel 1910 entrò in funziona anche un ambulatorio medico.
Il sodalizio stava consolidandosi ed era apprezzato dalla popolazione per i servizi prestati in particolar modo quelli per il trasporto dei malati agli ospedali fiorentini.
Attraverso la collaborazione con “L’Avvenire” di Prato e con numerose iniziative umanitarie atte a raccogliere fondi la presenza dell’Associazione era sempre più estesa.
Nel 1921 i soci avevano raggiunto la ragguardevole cifra di 1.500 che stava a testimoniare l’apprezzamento raggiunto tra la gente tenuto conto che il comune aveva poco più di cinquemila abitanti.
La parola fine all’attività dell’Associazione fu posta con la legge fascista del 12 febbraio 1930 che in modo esplicito obbligava : “le associazioni di assistenza non riconosciute giuridicamente possono essere sciolte e le loro attività devolute alla Croce Rossa Italiana che si sostituirà nei compiti delle Associazioni disciolte”.
Quindi tutti i beni passarono (mobili, attrezzature sanitarie e autoambulanze) alla C.R.I. e il consiglio democraticamente eletto decadde. 
Una esperienza democratica ventennale a totale servizio della popolazione venne cancellata d’imperio ma non riuscirono a cancellare le parole di Giovanni Bovio a cui si ispirò l’Associazione al momento della sua costituzione: “Dove comincia l’umanità l’uomo si sente membro di una grande famiglia”. Un principio morale che verrà ripreso nel 1972 quando la Pubblica Assistenza ritornerà ad essere presente nella grande famiglia signese.

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Per approfondire la storia della Pubblica Assistenza Signa sono disponibili due testi, estratti del libro "Cento anni di solidarietà. La Pubblica Assistenza di Signa" di Boreno Borsari, Matteo Carrai, Giampiero Fossi - Edizioni Masso delle Fate, gennaio 2009, che possono essere letti cliccando sui collegamenti sottostanti: 


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